Come superare la difficoltà motoria al mare

Avere una difficoltà motoria al mare può farti trovare in situazioni sfidanti che minacciano la tua serenità durante le vacanze.

Camminare scalzi sulla sabbia, meglio ancora se a pochi passi dal mare è una delle sensazioni più liberatorie dell’estate, ma per alcune persone, come me del resto, può essere fonte di dolore e limitazioni.

Se ti va, resta qui. Di cosa ti parlo?

  1. Del mio viaggio a Creta;
  2. Delle mie difficoltà a Creta e più in generale di come la mia difficoltà motoria al mare diventa difficile da gestire.

E quindi ciao! Ti do il benvenuto: oggi voglio portarti con me nel mio ultimo viaggio a Creta! A giugno 2024 ho avuto la fortuna di trascorrere una settimana su questa meravigliosa isola greca.

Non solo ho potuto godere delle bellezze naturali e culturali, ma ho anche avuto modo di testare l’accessibilità del luogo e mettermi, come tante altre volte, alla prova. Tuttavia voglio raccontarti come la mia difficoltà motoria al mare può impattare negativamente sulla qualità di una giornata.

Preciso che non sono mossa dalla necessità di riscuotere del pietismo, ma il mio obiettivo è quello di farti riflettere su cosa può provare una persona con difficoltà motoria al mare.

👀 PRIMA VOLTA QUI?

LA MIA STORIA

Riassunto del mio viaggio a Creta

Prima di parlarti della mia difficoltà motoria al mare, voglio darti un’idea della mia settimana di vacanza a Creta. Il viaggio è iniziato con un volo diretto da Malpensa, dove volo è anche il modo in cui abbiamo preso l’aereo.

Non so dirti perché, ma questa volta non sono riuscita a raggiungere il parcheggio di cui di solito usufruisco quando parto da Malpensa. Forse infatti non sai che l’aeroporto di Malpensa consente alle persone con disabilità la sosta gratuita se si parcheggia in determinate aree dell’aeroporto.

Queste aree sono:

  • Terminal 1: P2 executive
  • Terminal 2: P5 easy

Di solito parcheggio al P2, ma questa volta a causa di una deviazione lungo il tragitto, ho perso la bussola e mi sono ritrovata al p5: questo mi ha fatto perdere tempo.

Inoltre ai controlli gli operatori erano lentissimi: sembrava che nessuno dovesse partire. Io scalpitavo e infatti non ho insistito quando mi è stato ingiustamente sequestrato un prodotto cosmetico ai controlli.

Tra l’altro un addetto alla sicurezza vedendo la mia andatura, mi aveva fatta passare nella fila per le famiglie e disabili, come spesso accade. L’intento era buono, ma il risultato pessimo. Io e la mia amica siamo state quindi le ultime a salire sull’aereo, nonostante ci fossimo mosse da casa con largo anticipo: è stato davvero stressante!

Il volo è poi partito con quaranta minuti di ritardo e quando siamo atterrate all’aeroporto di Heraklion, erano le 22.40, orario locale. Appena arrivata, ho sentito subito il calore e l’ospitalità greca. Il calore soprattutto. Nel senso che faceva molto caldo e per fortuna direi, dopo tutta la pioggia che avevo preso a Milano.

Erano settimane che l’umidità mi stava facendo letteralmente impazzire a livello di dolori alle articolazioni.

Avevamo noleggiato un’auto che avrebbe però guidato la mia amica per tutta la settimana perché io posso guidare solo auto con adattamento per disabili e non è un limite facilmente gestibile con le società di noleggio auto.

Mi chiedo quando sarà possibile anche per chi ha una patente speciale poter guidare in vacanza, così come fa durante il resto dell’anno.

Le giornate a Creta sono state un felice alternarsi tra spiagge, siti archeologici e serate altrettanto indimenticabili.

Ho trascorso le serate prevalentemente a Malìa, ma anche una serata vivace a Hersonissos, famosa per la sua vita notturna, e un’altra a Mochos, dove ho assistito a uno spettacolo di danza tradizionale cretese.

Illustrazione chibi di una ragazza con capelli neri, frangetta e grandi occhiali neri, che sorride facendo un selfie. Indossa una canotta nera e mostra un tatuaggio con luna e stelle sul braccio.

Quest’ultima è stata un’esperienza incredibile che mi ha permesso di immergermi completamente nella cultura locale. L’ultimo giorno l’ho dedicato alla visita della capitale, Heraklion, una città vibrante, un mix di storia antica e vita moderna.

Non posso però parlare del mio viaggio senza menzionare il cibo. La cucina cretese è deliziosa e ho mangiato benissimo e tantissimo. I miei piatti preferiti sono stati i dolmadakia (foglie di vite ripiene), i dakos (una sorta di bruschetta cretese) e i saganaki (formaggio fritto).

Ho provato anche la famosa grappa Reiki, ma non mi è piaciuta tanto. In compenso, ho amato l’accoglienza della gente dell’isola, sempre gentile e pronta ad aiutare.

Le tre sfide della difficoltà motoria al mare

Come forse sai già, ho una difficoltà motoria e voglio parlarti di tre aspetti che possono essere sfidanti in relazione al fatto che ho un ginocchio rigido.

Anche se è difficile che io mi lamenti, non posso nascondere che tale limitazione crea nella mia quotidianità un dispendio di energie considerevole.

Gli aspetti di cui voglio parlarti sono:

  1. entrare ed uscire dall’acqua con un ginocchio rigido;
  2. camminare sulla sabbia con un arto che non flette;
  3. visitare siti archeologici con difficoltà motorie.

Infatti … come non parlare delle spiagge e della loro meravigliosa sabbia dorata? Si, meravigliosa, fino ad un certo punto. Lascia che ti spieghi il perché.

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Entrare ed uscire dall’acqua

Volevo essere una sirena quindi è ovvio che ami l’acqua. Però in acqua ci devi arrivare e una sirena questo problema non ce l’ha perché in acqua ci vive.

Io no, ho due gambe, di cui una col ginocchio rigido ed entrare ed uscire dall’acqua, non è come dirlo.

Lo sapevi che…? 🧠

A Creta ho avuto l’occasione di visitare diverse spiagge spettacolari: Glozanie, Voulisma, Potamos Beach e Karteros e le spiagge La Pelegrina e Kataprosopo (letteralmente faccia a faccia) dell’incontaminata isola di Chrissi. Due parole su quest’isola, prima di proseguire il mio racconto. Chrissi è un piccolo paradiso con spiagge di sabbia bianca e un mare turchese che lascia senza fiato. L’isola è raggiungibile con un breve tragitto in barca e vale assolutamente la pena di essere visitata.

Ho comunque voluto visitare l’isola di Chrissi. É importante essere preparati a qualche piccola difficoltà nell’affrontare questa escursione, ma la vista e l’esperienza compensano ogni fatica.

Però, come accennavo all’inizio di questo paragrafo, entrare ed uscire dall’acqua del mare con un ginocchio rigido può essere una vera sfida. Lascia che ti spieghi il perché. Mi rendo conto che se non hai nessuna difficoltà motoria, può sembrarti strano o esagerato.

Le zone di transizione tra la spiaggia e l’acqua sono spesso irregolari e piene di dislivelli. Con un ginocchio rigido, la capacità di adattarsi a questi cambiamenti è limitata. Non potendo piegare il ginocchio, risulta difficile mantenere l’equilibrio e gestire le variazioni del terreno, aumentando il rischio di inciampare o perdere l’equilibrio.

Per entrare e uscire dall’acqua, è spesso necessario compiere movimenti ampi e fluidi, come alzare le gambe e affondare nella sabbia o nelle onde.

Avere un ginocchio rigido rende questi movimenti molto più complicati e meno fluidi e non permette di sollevare facilmente la gamba, quindi ogni passo richiede uno sforzo maggiore e una maggiore concentrazione.

L’acqua offre resistenza al movimento, il che può essere particolarmente difficile da gestire con un ginocchio rigido. Ogni passo in acqua richiede più forza, e il ginocchio rigido non può assorbire e distribuire lo sforzo come farebbe un ginocchio flessibile.

Questo porta a una maggiore fatica e a un rischio maggiore di perdere l’equilibrio. Inoltre quando si entra o si esce dall’acqua, le onde possono rendere il terreno instabile.

Un ginocchio rigido compromette la capacità di stabilizzarsi rapidamente in risposta alle onde. Mantenere l’equilibrio diventa un compito ancora più difficile, soprattutto se le onde sono forti o se il fondo del mare è irregolare.

Ogni passo in acqua richiede più energia rispetto a camminare su una superficie solida, e con un ginocchio rigido, questo sforzo è amplificato. Senza la possibilità di piegare il ginocchio, spesso si tende a usare le braccia per compensare e mantenere l’equilibrio.

Questo può essere particolarmente difficile quando si entra o si esce dall’acqua, poiché le braccia sono già impegnate a fendere le onde o a mantenere il corpo a galla. L’uso delle braccia per bilanciarsi diventa inefficace e aumenta la difficoltà generale del movimento.

Durante il mio viaggio a Creta, ho affrontato queste difficoltà in prima persona. Ogni volta che entravo o uscivo dall’acqua, dovevo fare attenzione ai miei movimenti e prendere il mio tempo.

Spesso cercavo punti di ingresso con una pendenza più dolce o una superficie più stabile per facilitare l’accesso. Anche l’uso di un bastone da passeggio in acqua può fare una grande differenza per mantenere l’equilibrio e ridurre lo sforzo.

L’altro aspetto di cui voglio parlarti è la difficoltà di camminare sulla sabbia con un ginocchio rigido. No, non è un’esperienza semplice e ti spiego subito perché.

Camminare sulla sabbia

Hai visto nel precedente paragrafo che quando hai un ginocchio rigido, la mancanza di flessibilità limita notevolmente la capacità di adattarsi ai terreni irregolari. La sabbia, in particolare, è instabile e cede sotto il peso, richiedendo continui aggiustamenti di postura e bilanciamento. Un ginocchio che non si piega rende difficile compiere questi aggiustamenti.

Ogni passo sulla sabbia richiede uno sforzo maggiore rispetto a camminare su superfici dure e stabili. I muscoli delle gambe devono lavorare di più per sollevare il piede e spingere in avanti.

Per una persona con il ginocchio rigido, questo sforzo è ancora più intenso perché i muscoli devono compensare la mancanza di movimento nel ginocchio, portando a una maggiore fatica.

La sabbia, essendo soffice e cedevole, mette alla prova l’ equilibrio.

Per chi come me ha purtroppo un ginocchio rigido, mantenere la stabilità è più difficile perché manca la capacità di piegare il ginocchio per stabilizzarsi. Questo aumenta il rischio di cadute e rende l’esperienza molto più stressante e fisicamente impegnativa.

Camminare sulla sabbia è già di per sé più faticoso rispetto a superfici solide.

Per chi ha un ginocchio rigido, ogni passo richiede più energia, portando a una stanchezza che si accumula molto più rapidamente. Ciò significa che anche brevi distanze possono sembrare maratone, riducendo il tempo e l’energia per godersi altre attività.

Spesso, chi ha un ginocchio rigido deve adottare strategie per muoversi sulla sabbia, come usare ausili per la mobilità, camminare vicino a superfici più stabili (come passerelle di legno, se disponibili), o addirittura evitare del tutto le aree sabbiose.

Questi adattamenti sono essenziali per ridurre il rischio di lesioni e rendere l’esperienza più gestibile, ma limitano anche la libertà di movimento e il godimento dell’ambiente naturale. Dal mio viaggio a Creta, posso dirti che anche se le spiagge erano splendide, affrontare la sabbia con un ginocchio rigido è stata una sfida continua.

Ogni passo richiedeva una pianificazione attenta e spesso dovevo fare pause frequenti per riposare. Tuttavia, le infrastrutture migliorate in molte spiagge, come le passerelle di legno, hanno fatto una grande differenza, rendendo l’esperienza più accessibile e piacevole.

Spero che questa spiegazione ti dia una chiara comprensione delle difficoltà di camminare sulla sabbia con un ginocchio rigido. Comunque nonostante queste sfide, con un po’ di preparazione e adattamento, è possibile godersi la bellezza delle spiagge, come ho fatto io a Creta.

Lo sapevi che…? 🧠

  • A Creta molte spiagge attrezzate hanno passerelle e sedie “Job” per l’accesso in acqua: tra le più accessibili ci sono Elafonissi e Agia Marina.
  • A Heraklion puoi visitare il famoso Palazzo di Cnosso: il sito non è interamente accessibile, ma alcune aree principali hanno percorsi adattati.
  • Il Museo Archeologico di Heraklion, uno dei più importanti al mondo per la civiltà minoica, è invece completamente accessibile e dotato di ascensori.
  • Non tutte le città cretesi hanno marciapiedi comodi, ma località come Chania e Rethymno si stanno attrezzando sempre di più per migliorare la mobilità.
  • In diversi punti dell’isola sono disponibili taxi e minivan attrezzati, meglio però prenotare con anticipo.

👉 Prepararsi prima di partire e informarsi sui servizi accessibili ti permetterà di goderti Creta senza stress, tra mare, cultura e buon cibo!

Visitare siti archeologici

Durante il mio viaggio a Creta, ho visitato il Palazzo di Malìa e il sito archeologico di Cnosso. Nonostante le difficoltà, la bellezza e la storia di questi luoghi hanno reso ogni sforzo più che valido.

Ogni passo era una sfida, e dovevo pianificare attentamente il mio percorso per evitare le aree più difficili. Spesso facevo pause frequenti per riposare e recuperare energie. Visitare siti archeologici è un’esperienza affascinante, ma può diventare una vera sfida se hai un ginocchio rigido.

I siti archeologici come il Palazzo di Malìa e Cnosso sono caratterizzati da terreni sconnessi e irregolari, con pietre, gradini e pendenze. Non potendo piegare il ginocchio, è difficile adattarsi rapidamente alle variazioni del terreno, aumentando il rischio di inciampare o perdere l’equilibrio.

Anche questi siti archeologici, come tanti altri, includono scale e gradini irregolari, spesso senza corrimano. Salire e scendere scale diventa complicato e pericoloso quando non puoi piegare il ginocchio.

Al Palazzo di Malìa, ad esempio, ci sono molte aree con gradini alti e disuguali. A Cnosso, le scale storiche richiedono attenzione e cautela, e ogni scalino rappresenta una sfida significativa. I terreni sconnessi e le superfici scivolose sono comuni nei siti archeologici, soprattutto in presenza di pietre antiche levigate dal tempo. Queste superfici instabili possono essere pericolose.

Con un ginocchio rigido, mantenere l’equilibrio su queste superfici è estremamente difficile, richiedendo una maggiore attenzione e un passo più lento. Camminare su terreni irregolari richiede uno sforzo maggiore rispetto a superfici lisce e pianeggianti. Con un ginocchio rigido, questo sforzo è amplificato.

Visitare ampie aree come il Palazzo di Malia o il sito di Cnosso può diventare fisicamente estenuante molto più rapidamente per chi ha un ginocchio rigido. L’equilibrio è fondamentale quando si cammina su terreni sconnessi.

Le rovine di Cnosso, con le loro pietre irregolari e gli antichi passaggi, mettono alla prova l’equilibrio di chiunque. Un ginocchio rigido compromette la capacità di reagire rapidamente a piccoli slittamenti o scivolamenti, aumentando il rischio di cadute.

Questo richiede una maggiore attenzione e spesso la necessità di appoggiarsi a un bastone o a un accompagnatore. Sceglilo bene …

Come gestire bene una difficoltà motoria al mare

Ecco infine qualche suggerimento per gestire una difficoltà motoria al mare:

  1. Porta un bastone da passeggio: fornisce supporto extra e aiuta a mantenere l’equilibrio su terreni irregolari;
  2. Indossa scarpe adatte: scegli scarpe robuste e antiscivolo per migliorare la stabilità. Vacanza è libertà. Hai tutto l’anno per badare alla scarpa giusta. In vacanza preferisci sempre la comodità e ricordati di mettere in valigia due paia di scarpe che hai già sperimentato;
  3. Fai pause frequenti: evita di affaticarti troppo velocemente, prenditi il tempo per riposare se ne senti la necessità;
  4. Pianifica il percorso: cerca di sapere in anticipo quali aree del sito sono più accessibili e pianifica il tuo percorso di conseguenza così come la programmazione settimanale. Prevedi momenti di recupero dopo attività sfidanti. Ad esempio la spiaggia dopo la visita ad una città o ad un sito archeologico o un’attività leggera prima di una più impegnativa;
  5. Chiedi aiuto: non esitare a chiedere aiuto a chi  ti accompagna o al personale del sito, se disponibile. Per questo, è importante partire con persone che conoscono la tua difficoltà motoria.

Le mie vacanze a Creta a giugno sono state un mix perfetto di relax, avventura e nuove scoperte.

Conclusioni

Spero che questo racconto possa ispirare anche te a non rinunciare a viaggiare e a esplorare il mondo, nonostante una difficoltà motoria al mare o comunque in un ambiente diverso da quello famigliare. E ricordati che scegliere i compagni di viaggio giusti è fondamentale.

❗Viaggia con persone che comprendano le tue difficoltà e siano pronte ad aiutarti quando necessario. La compagnia di amici empatici e di supporto può fare la differenza tra una vacanza stressante e un’esperienza meravigliosa.

Non lasciare che le limitazioni fisiche ti impediscano di esplorare il mondo. Ogni sfida superata è una vittoria personale e un passo avanti nella tua avventura. E tu, hai mai visitato Creta? Quali sono state le tue esperienze?

🗨️Raccontamelo nei commenti, mi piacerebbe tantissimo leggere le tue avventure!

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