Sapresti dimostrare l’invalidità all’estero? Se hai in mente di viaggiare fuori dall’Italia e ti sei fatto questa domanda, sei nel posto giusto.
Siamo in primavera anche se dalle temperature non si direbbe e con la prospettiva della bella stagione viene voglia di stare all’aria aperta e forse, come me, hai già pensato alle vacanze estive.
In Italia puoi dimostrare l’invalidità attraverso il certificato rilasciato dalla Commissione Medica Locale ASL, ma hai mai pensato come fare all’estero?
Devo dirti la verità, non mi sono mai posta questa domanda, prima d’ora eppure mi son detta che potrebbe essere utile dimostrare lo stato di invalidità all’estero per usufruire di eventuali agevolazioni e convenzioni e a tutela della mia salute.
Così mi sono informata e ciò che troverai qui, ti sarà d’aiuto. Alla fine di questo articolo, saprai come dimostrare l’invalidità all’estero e potrai partire serenamente.
LA MIA STORIASono nata in un corpo che non segue i canoni della perfezione, ma con il tempo, ho scoperto come trasformare questa condizione in un’opportunità per ispirarti a fare altrettanto, trovando la bellezza in ogni caratteristica che definiamo imperfezione.
Perché serve dimostrare l’invalidità all’estero
Perché dimostrare l’invalidità all’estero?
Intanto diciamo che sono tanti i motivi per i quali ci si reca all’estero:
- Soggiorno temporaneo, turismo;
- Ricerca di lavoro;
- Lavoro;
- Trasferimento di residenza;
- Studio;
- Cure di altissima specializzazione;
- Gravidanza, parto.
Ogni paese ha il suo modo di gestire e percepire l’invalidità pertanto dovresti sempre informarti prima su come dimostrare l’invalidità all’estero.
Se ti trovi in una delle situazioni sopra elencate, ti consiglio di consultare la Guida interattiva Se parto per …
Ora vediamo due esempi:
- se vai all’estero per vacanza;
- se vai all’estero per lavoro.
Ti trovi in una di queste due situazioni? Proseguiamo!
Se vai all’estero per vacanza
Ecco alcuni dei motivi per i quali è utile poter dimostrare il proprio status di invalidità all’estero:
Accesso a agevolazioni: in molti paesi, le persone con disabilità hanno diritto a una serie di agevolazioni, come l’ingresso gratuito o a prezzo ridotto a musei e attrazioni, l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici o il parcheggio gratuito. Per usufruire di queste agevolazioni, è generalmente necessario dimostrare il proprio status di invalidità;
Riduzione delle barriere: conoscendo lo status di invalidità del viaggiatore, compagnie aeree, hotel e altri fornitori di servizi turistici possono adottare misure specifiche per ridurre le barriere e rendere l’esperienza di viaggio più accessibile;
Assistenza sanitaria: in caso di necessità di assistenza sanitaria durante il viaggio, poter dimostrare il proprio status di invalidità può facilitare la comunicazione con i medici e l’accesso a cure adeguate.
Ma viaggiare non è l’unico motivo per il quale potresti dover andare all’estero.

Se vai all’estero per lavoro
La tua necessità di dimostrare l’invalidità all’estero potrebbe sorgere anche in vista di un trasferimento. Potresti avere la necessità di trasferirti all’estero e quindi di sapere come dimostrare l’invalidità per un periodo di tempo più lungo o indeterminato.
In caso di disabilità è utile sapere alcune cose rispetto a tutele, prestazioni assistenziali, inserimento lavorativo, assistenza sanitaria eccetera.
Ricordati che il modo in cui la tua invalidità è riconosciuta e tutelata a livello di inserimento lavorativo e agevolazioni fiscali nonché trattamenti pensionistici in Italia, non è automaticamente riconosciuta all’estero.
Ecco gli aspetti che vanno presi in considerazione e che sono diversi all’estero:
- assegno di invalidità;
- inserimento lavorativo;
- assistenza sanitaria.
Se vuoi conoscere i sistemi di protezione sociale in Europa, il sito web dell’Unione Europea dedicato al MISSOC (Sistema di Informazione Reciproca sulla Protezione Sociale) è un’ottima risorsa.
Perché consultare il sito MISSOC?
- Informazioni complete e affidabili: il sito è gestito direttamente dalla Commissione Europea, garantendo la veridicità e l’attualità dei dati;
- Confronto agevole: le tabelle comparative permettono di confrontare rapidamente le normative e le terminologie utilizzate nei diversi paesi;
- Informazioni specifiche per ogni Paese: le guide dedicate offrono una panoramica completa dei servizi di protezione sociale disponibili in ogni nazione UE.
Ecco ciò che puoi trovare su questo sito:
- Informazioni dettagliate e aggiornate: il sito offre tabelle comparative complete che riassumono le normative e le terminologie utilizzate nei 31 paesi coperti (28 Stati membri dell’UE più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) in 12 aree chiave della protezione sociale;
- Focus su 12 settori: tra questi, finanziamento, assistenza sanitaria, assicurazione malattia, maternità, invalidità, vecchiaia, indennità di reversibilità, disoccupazione, reddito minimo garantito e assistenza a lungo termine;
- Guide per ogni Paese: il sito fornisce anche guide semplificate per ogni nazione UE, che illustrano nel dettaglio i servizi disponibili in materia di assistenza sanitaria, sociale, pensioni e indennità varie.
Trasferirsi in un paese estero non è sicuramente una decisione banale e se hai una disabilità informati bene soprattutto su come è percepita l’invalidità in generale e la tua nella fattispecie.
Avere tutte le informazioni utili per dimostrare l’invalidità all’estero in caso di trasferimento, può evitarti grossi problemi.
Lo sapevi che…? 🧠
Se viaggi all’estero con un’invalidità, i tuoi diritti possono cambiare da paese a paese. Ad esempio:
- La tessera europea di parcheggio per disabili è riconosciuta in tutti i Paesi dell’UE, ma ogni Stato applica regole diverse (alcuni permettono la sosta gratuita, altri no).
- Non esiste un riconoscimento automatico dell’invalidità civile italiana all’estero: spesso serve fare richiesta locale o presentare documenti tradotti.
- In caso di viaggio fuori dall’Europa, è utile portare con sé la certificazione medica in inglese e informarsi prima sulle normative del Paese di destinazione.
La Carta Europea della Disabilità
Cos’è la Carta Europea della Disabilità o CED? La CED è un documento ufficiale che attesta la tua condizione di disabilità e ti permette di usufruire di agevolazioni e servizi in tutti i paesi dell’Unione Europea e in alcuni altri che hanno aderito al progetto.
Sostituisce a tutti gli effetti i certificati cartacei. Quindi la Carta Europea della Disabilità è il miglior documento per dimostrare l’invalidità all’estero.
Ti basta esibire la Carta Europea della Disabilità per permettere la lettura del QR Code all’operatore incaricato attraverso uno smartphone. Ora però ti spiego come richiedere la CED. Non preoccuparti, è semplicissimo.
La CED può essere richiesta gratuitamente online sul sito web del Ministero per le Disabilità. Dovrai solo compilare un modulo online e allegare la documentazione che attesta la tua invalidità, come il certificato medico rilasciato dalla ASL.
Se la tua domanda sarà accettata, la CED ti verrà inviata a casa per posta.
Diversamente ti arriverà una mail che riporta le motivazioni per la quale la domanda non è accettata. Ti consiglio di sincerarti di rientrare nelle categorie di persone che hanno diritto a richiederla.
Chi può richiedere la CED?
- Invalidi civili maggiorenni con invalidità certificata maggiore del 67%;
- Invalidi civili minorenni;
- Cittadini con indennità di accompagnamento;
- Cittadini con certificazione ai sensi della Legge 104/1992, Art 3 comma 3;
- Ciechi civili;
- Sordi civili;
- Invalidi e inabili ai sensi della Legge 222/1984;
- Invalidi sul lavoro con invalidità certificata maggiore del 35%;
- Invalidi sul lavoro o con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa o con con menomazioni dell’integrità psicofisica;
- Inabili alle mansioni (ai sensi della Legge 379/1955, del DPR 73/92 e del DPR 171/2011) e inabili (ai sensi della Legge 274/1991, art. 13 e Legge 335/1995, art. 2);
- Cittadini titolari di Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra.
Cosa puoi fare con la Carta Europea della Disabilità
Ti faccio alcuni esempi di come utilizzare la CED:
- Ingresso gratuito o a prezzo ridotto in musei, monumenti e altri siti culturali;
- Utilizzo gratuito o a prezzo ridotto dei mezzi di trasporto pubblico;
- Accesso prioritario a servizi e file;
- Posti riservati a eventi e spettacoli.
E senza Carta Europea della Disabilità non posso dimostrare l’invalidità all’estero?
Certo che si, lascia che ti spieghi cosa puoi fare.
Tradurre il certificato di invalidità
Se però non hai i requisiti per ottenere la Carta Europea della Disabilità, niente panico. Ti dico subito cosa puoi fare: ho due notizie una bella ed una brutta.
La bella notizia è che se non hai la CED, puoi ricorrere alla traduzione del tuo certificato di invalidità.
Ti basterà contattare il consolato italiano del paese nel quale ti recherai per chiedere informazioni in merito alla traduzione del verbale per dimostrare l’invalidità all’estero. Se il consolato a cui ti rivolgi non ha un servizio di traduzioni, bisogna però rivolgersi ad un traduttore giurato.
La traduzione giurata è una traduzione che replica in maniera esatta e giuridicamente valida il contenuto di un documento ufficiale, come un atto notarile, un certificato o un contratto. Però non ti ho detto la cattiva notizia: il servizio è a pagamento.
Quanto costa la traduzione giurata di un verbale di invalidità utile ad accertare l’invalidità all’estero? Non meno di cento euro. Questo paragrafo potrebbe durare molto di più se corredato dalle mie osservazioni, ma sono più curiosa di sentire cosa ne pensi tu.
É giusto che una persona con disabilità che vuole tutelare la propria salute e far valere i propri diritti all’estero debba pagare una tale somma per la traduzione del documento che attesti il suo stato di invalidità?
Consigli e risorse utili
In questo articolo ti ho parlato di dimostrare l’invalidità all’estero. Riassumo quindi i miei consigli, prima di viaggiare:
- Verifica di avere i requisiti per richiede la Carta Europea della Disabilità
- Consulta il sito web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per informazioni specifiche sul tuo paese di destinazione:
- Contatta l’ambasciata o il consolato del tuo paese di destinazione per avere ulteriori informazioni e assistenza;
- Assicurati di avere con te una copia di tutta la documentazione relativa alla tua invalidità, sia in italiano che nella lingua del paese in cui ti rechi.
Ti è stato utile questo articolo? Dimmelo nei commenti! Ora non ti resta che preparare le valigie e partire, ma prima iscriviti alla newsletter per non perderti il prossimo articolo.

Salve. Gentilmente aiutami a capire 😥Vorrei capire come andare in america che ho un figlio invalido e vivere di questo, leggo leggo ma non trovo nulla😕 o non si può mi pare….. è non ha diritto a nulla, se posso tramite western union , posso prenderla per 6 massimo poi spedizione Italia, brutta cosa.. vorrei restare lì, come si fa in Italia, ma lì non lo possono validare invalido?🤔questo non capisco girando google… Grazie attendo tu notizie
Ciao ❤️
grazie per avermi scritto. Da quello che capisco, stai cercando informazioni su come andare in vacanza in America con tuo figlio che ha una disabilità, giusto?
Ti capisco benissimo… quando ci si muove con una persona con bisogni speciali, le domande diventano il doppio, e le preoccupazioni anche!
Ti dico subito una cosa importante: negli Stati Uniti non viene riconosciuta l’invalidità fatta in Italia, quindi se speravi in qualche forma di supporto economico o agevolazione diretta lì… purtroppo non è previsto per chi è solo in visita.
Negli Stati Uniti l’invalidità accertata in Italia non viene riconosciuta automaticamente.
Ti spiego in modo semplice perché:
🔸 Ogni paese ha i propri criteri di valutazione: l’Italia ha il suo sistema sanitario e previdenziale, mentre gli Stati Uniti hanno un sistema completamente diverso, gestito in gran parte dal Social Security Administration (SSA) per quanto riguarda le disabilità.
🔸 Per avere accesso a benefici o agevolazioni legate alla disabilità negli USA, è necessario essere:
cittadini americani o residenti permanenti (con Green Card)
e sottoporsi a una valutazione secondo i criteri statunitensi, che sono molto dettagliati e legati non solo alla condizione medica, ma anche alla capacità di lavorare.
🔸 Se si è in viaggio temporaneo (con visto turistico o ESTA), non si ha diritto ad alcun beneficio economico o assistenziale, anche se si ha una disabilità riconosciuta in Italia.
Tuttavia, alcune strutture turistiche, parchi, musei o trasporti pubblici negli USA sono molto attrezzati per accogliere persone con disabilità, e spesso basta richiederlo in anticipo. Ma si tratta di servizi pratici (tipo l’accesso facilitato, assistenza in aeroporto, sedie a rotelle, ecc.), non di supporti economici o sanitari.
Però puoi sicuramente viaggiare con lui, basta che abbiate i passaporti in regola e la richiesta dell’ESTA (è una sorta di permesso elettronico che si fa online per i viaggi turistici di breve durata).
Non serve il visto se restate per meno di 90 giorni.
Per quanto riguarda le necessità pratiche, ti consiglio di:
🔹 Portare tutta la documentazione medica in inglese, magari con una breve traduzione dei punti più importanti
🔹 Informarti se le compagnie aeree offrono assistenza speciale (molte lo fanno, ma va richiesta in anticipo)
🔹 Contattare l’hotel o la struttura dove alloggerete per capire se è accessibile e se possono aiutarvi con eventuali esigenze particolari
🔹 Preparare un’assicurazione sanitaria privata che copra anche eventuali cure o emergenze legate alla sua disabilità — questa è fondamentale!
Infine: so che può sembrare tutto complicato, ma non è impossibile. Solo serve un po’ di pianificazione in più 💪
Un abbraccio,
Laura