La prova costume esiste davvero?

Ragazza in bikini nero, con gli occhi chiusi e un’espressione serena e sicura di sé, che mostra il tatuaggio floreale sul braccio.
Non sto cercando l’approvazione di nessuno. Mi basta la mia.

Sei pronta per la prova costume? La domanda assillante da marzo ad agosto è purtoppo ancora questa. Martellante, ossessionante, deprimente, ansiogena.

E dimmi un po’, la senti anche tu, quella vocina che accompagna questa domanda? Quella che ti sussurra che “non sei pronta”, “non sei abbastanza tonica”, “non puoi permetterti quel costume”.

Io la conosco bene, quella vocina, ma ho deciso di non darle più potere.

Perché lo capisco bene, l’estate è un amplificatore: amplifica la luce, il caldo… e pure le insicurezze. Ma proprio per questo, è anche l’occasione perfetta per provare a fare pace con il nostro corpo.

Comincia dalle piccole cose: metti il costume anche se non ti senti pronta, siediti sotto l’ombrellone senza sistemarti i vestiti ogni due minuti, goditi il bagno senza pensare a chi ti guarda.  Perché indovina? La maggior parte delle persone è troppo impegnata a pensare a sé stessa per giudicare te.

In questo post non troverai consigli per “dimagrire in 7 giorni mangiando quello che vuoi”, ma riflessioni autentiche per rispondere a tutte quelle domande che in tanti ci facciamo davanti allo specchio.

Con la speranza che tu possa ritrovarti, anche solo un po’, tra queste righe.

Cos’è la prova costume?

Ma poi cos’è la prova costume? Letteralmente? È l’idea di dover “provare” se siamo abbastanza belli, tonici o magri per indossare un costume. In pratica? È uno dei tanti modi in cui ci insegnano a vergognarci del nostro corpo. Ma nessuno ti obbliga a superarla.

Anzi, puoi decidere di boicottarla. Di dire: “Io mi metto il costume e basta. Nessuna prova. Nessun esame”.

Non importa se tu sia troppo magro o troppo poco, alto, basso, biondo, rosso, giallo, verde e blu: sei tu e se sei in salute, va bene così.

Illustrazione in stile chibi di una ragazza che si guarda allo specchio in lingerie, con espressione triste e cicatrici visibili sulla gamba.

Ecco, questo però voglio dirlo. Anche veicolare il messaggio che l’essere in sovrappeso va bene, non è corretto e non mi appartiene.

Siamo una società grassofobica e questo mi pare chiaro, però sebbene magro non sia l’equivalente di bello e non magro non sia l’equivalente di brutto, bisogna sempre e comunque rispettare il proprio corpo e quindi il limite non è l’estetica, ma la salute.

Scusa la parentesi, dicevamo  quindi se ti stai chiedendo come affrontare la prova costume, la risposta più semplice è: smetti di considerarla una prova, inverti il punto di vista.

Perché mai il tuo corpo dovrebbe essere messo sotto esame per guadagnarsi il diritto di godersi il sole, il mare, la libertà? Non devi dimostrare niente a nessuno.

Il tuo corpo non è un progetto da migliorare per l’estate, ma una casa che ti accompagna tutto l’anno. Anche quando non ti piace del tutto, anche con le sue cicatrici, la pancia, le cosce troppo grosse, la cellulite, la ritenzione, le sue curve, la sua storia.

Sentirsi bene con il proprio corpo è un obiettivo che dovremmo fissarci tutto l’anno, non solo d’estate. E il benessere non ha nulla a che vedere con l’estetica.

Però certo che al mare tutto diventa più complicato, e allora ecco che arriva l’ansia da costume.

Perché la prova costume mette così tanta ansia?

Ragazza con espressione incerta mentre tiene in mano un costume da bagno rosso, circondata da altri costumi appesi.
Quel momento in cui ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma davvero devo passare anche quest’anno per la prova costume?

Innanzitutto non è colpa tua se hai questa ansia.

Hai paura della prova costume perché ci hanno insegnato che dobbiamo sempre essere più magre, più toniche, più giovani, più “da copertina”. Ma il corpo non è un manifesto pubblicitario. È un mezzo per vivere.

L’ansia arriva quando ci allontaniamo da noi stesse.  La serenità arriva quando decidiamo di abitare il nostro corpo, anche con tutte le sue imperfezioni.

E quindi possiamo come non farsi condizionare dagli altri al mare? Facile a dirsi, lo so. Ma a un certo punto ti accorgi che la libertà vale più del giudizio degli altri. E che chi ti giudica, spesso lo fa perché è in guerra con sé stesso.

Circondati di voci che non giudicano e scegli di essere la più forte quelle voci.

Ti è mai capitato di avere un’amica che in spiaggia passa il tempo a farsi selfie e a lamentarsi della sua pancia inesistente e cellulite non pervenuta?

Si, proprio mentre tu stai già lottando col fatto che sei in spiaggia, senza alcuna difesa, indossando quel costume che ti sei convinta che ti sta malissimo.

Hai passato ore davanti allo specchio e alla fine hai deciso che un costume valeva l’altro, finendo per auto – etichettarti con la scritta prova costume non superata.

Non c’è un libretto di istruzioni per cosa indossare per sentirsi a proprio agio in spiaggia. Metti quello che vuoi, ma soprattutto quello che ti fa sentire te stessa. Non esiste il costume giusto per nascondere: esiste il costume giusto per esprimerti.

Che sia intero, a vita alta, con le frange o senza, non importa. Conta come ti fa sentire dentro, non quanto copre fuori.

Puoi scegliere di essere pace. Con te, con gli altri, con quel corpo che ti ha permesso di arrivare fin qui.

Come prepararsi alla prova costume senza stress?

ragazza sorridente con cicatrici visibili sulla gamba destra, che indossa un completo nero e guarda dritta verso l’osservatore
Non ho niente da nascondere. Le cicatrici fanno parte di me, ma non mi definiscono

Ti do un consiglio che sembra banale ma non lo è: inizia da dentro, non fuori. Prepararsi può voler dire anche solo comprare un costume che ti fa sorridere, scegliere un pareo che ti fa sentire libera, o metterti la crema con lentezza davanti allo specchio e dire “ci sto provando, con gentilezza”.

Non serve eliminare ogni insicurezza. Basta non lasciare che guidino loro.

Io ho una gamba meno muscolosa dell’altra e con le evidenti cicatrici lasciate dall’Ilizarov, e ogni estate mi ritrovo a guardarla un po’ di più. Qualche volta mi infastidisce ancora. Ma sai cosa faccio? Mi ringrazio. 

Perché quella gamba mi ha portata fin qui. Perché racconta una storia. Anche il tuo corpo lo fa, e la spiaggia non è un posto in cui nasconderlo. È un posto in cui lasciarlo respirare.

Non ho imparato a sentirmi bene nel mio corpo, cambiandolo,  ma quando ha cambiare è stato il modo in cui lo guardavo. Guardarmi con più dolcezza, perdonarmi certe insicurezze, smettere di confrontarmi con chi ha un fisico diverso dal mio. E sai qual è il trucco più potente per sentirsi bene in spiaggia?

È davvero necessaria la prova costume?

Solo se sei tu a decidere di metterti alla prova. Ma non per dimostrare qualcosa al mondo. Solo per ricordarti quanto vali. E quanto è bello scegliere te stessa, ogni giorno, anche in spiaggia.

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